Il movimento che dice «no» alla militarizzazione della scuola
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L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università è il riferimento contro chi vuole imporre la cultura militarista
L’articolo Il movimento che dice «no» alla militarizzazione della scuolahttps://valori.it/militarizzazione-scuola-intervista-antonio-mazzeo/
I pacifisti oltranzisti, ancora una volta ammettendo e non concedendo abbiano una posizione insostenibile, sarebbero per la totale demilitarizzazione.
Io sto solo dicendo che l’industria militare, che per chiunque non ha delle fette di petroldollari sugli occhi sono tra i più concreti fomentatori di conflitti armati (ovvero gente con pari diritti e dignità morta) assieme all’industria petrolifera, anche ammettendo questo sia solo accidentalmente o necessariamente vero, è alla meglio una triste necessità e non riveste alcun ruolo educativo.
Decidere di prendervi parte può essere legittimo solo da parte di una persona adulta, e pienamente formata.
Ci mancherebbe, nessuno propone di fare la Melonijungend, è chiaro che FARE PARTE del mondo militare deve essere una scelta fatta da adulti. Ma qui si parla di esposizione, non di partecipazione.
La difesa, è vero, è una triste necessità. Non vedo perché questo debba voler dire in qualche modo dover proteggere i bambini dalla sua esistenza, trattando come se fosse un tabù quello che invece - purtroppo, siamo d’accordo - fa parte della nostra esistenza. Preferisco invece di gran lunga che i ragazzi sappiano che la difesa è un settore come gli altri, con la sua necessità e con le sue regole, che i militari sono persone normali che hanno scelto di difenderci per lavoro e non dei pazzi sanguinari, che le aziende come la Leonardo sono parte integrante della nostra sicurezza e dell’importanza italiana nel sistema geopolitico (pensa anche solo al GCAP) e non (soltanto?) degli spacciatori di morte.
La realtà è più complessa di “armi good” e “armi bad”, e i ragazzi di solito non sono dei cretini. Non capisco perché trattarli come tali come fa chi parla di “militarizzazione delle scuole”. Che male c’è se sono esposti a una parte - purtroppo - importante della loro realtà, nonché a una ragione primaria - ripeto, purtroppo - della libertà e sicurezza che danno per scontate?
Tu pensi non abbia un valore educativo? Non sono d’accordo. Io penso ce l’abbia, come penso che lo avrebbe fare delle gite ai mattatoi e ad altre cose spiacevoli che contribuiscono al nostro benessere.
Idealmente condivisibile, nel mondo reale l’avvicinamento dei giovani al comparto “della difesa” è invariabilmente associato a volontà di arruolamento.
Non ci metterei la mano sul fuoco, tutti i militari che conosco sono o esplicitamente violenti o benedetti dal dono del non capire un cazzo di come funziona il mondo…
Alla Leonardo? Ma glie lo auguro, è una carriera niente male per un ingegnere a quanto mi dicono - anche se di solito si parla di candidatura più che di arruolamento.
Se poi pensi che un ragazzo si fa un giro alla Leonardo e decide di arruolarsi soldato non so bene che idea tu abbia dei ragazzi.
… ok? Quelli che conosco io no, che si fa?
Si tiene il complesso militare lontano dai percorsi formativi. C’é Storia obbligatoria nei programmi, dovrebbe bastare.
Mi sembra tu abbia una posizione molto ideologica e poco realista. È stato un bello scambio, ma non penso ci sia più valore che possiamo ricevere l’uno dall’altro. Ta!
E a me sembra tu sia caduto nella trappola del mantenimento dello staus quo. Ho apprezzato comunque la completezza delle argomentazioni e i toni. Ta a te!